I DSA (Disturbi Specifici dell'Apprendimento)

nelle forme dislessia, discalculia, disgrafia e disortografia

NON SONO

  • un invenzione degli psicologi
  • una malattia
  • una moda
  • dovuti a deficit di intelligenza
  • dovuti a deficit sensoriali

 

NON DIPENDONO

 

  • dalla volontà dello studente
  • da genitori troppo ansiosi o iperprotettivi
  • da uno svantaggio sociale

 

MA SONO

 

UN DISTURBO NELL'AUTOMAZIONE DEI MECCANISMI DI LETTURA, CALCOLO E/O SCRITTURA CHE DETERMINA UNA CONSEGUENTE DIFFICOLTÀ NELL'APPRENDIMENTO

 

Interessano circa il 4% della popolazione scolastica

 

COMPORTANO


non solo

  • difficoltà in tutti i compiti che presuppongono la lettura/scrittura (es. comprensione dei testi, studio, lettura delle consegne degli esercizi, verifiche scritte, ecc)

ma anche spesso si accompagnano a difficoltà di:

  • Memoria a breve termine: ( appuntamenti, impegni, date delle verifiche, ecc.)
  • Recupero di sequenze (alfabeto, giorni della settimana, mesi dell'anno, ecc..), procedure,
  • elenchi, formule, compiti in sequenza, gestione del tempo, difficoltà di organizzazione.
  • Discriminazione destra-sinistra


Inoltre il fallimento e i ripetuti insuccessi creano un circolo vizioso che porta a

 

  • demotivazione, bassa autostima, sintomi depressivi e abbandono scolastico

 

COSA POSSIAMO FARE NOI INSEGNANTI?


Possiamo modificare le conseguenze dei DSA: 

  • Informandoci 
  • adottando misure compensative e dispensative 
  • utilizzando una didattiche personalizzata, flessibile e multisensoriale

 

I DSA rientrano nella più vasta categoria dei BES cioè studenti con Bisogni Educativi Speciali (stabili o transitori) e che necessitano di una didattica personalizzata, poiché presentano disturbi e/o difficoltà di apprendimento, disturbi dell'attenzione, disturbi della sfera emotiva e relazionale, difficoltà linguistiche, svantaggio sociale ed economico.